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LABORATORIO INTERDISCIPLINARE SULLA SHOAH – INCONTRO CON MARIO VENEZIA

Mercoledì 30 novembre si è tenuto il secondo incontro della IV edizione del Laboratorio Interdisciplinare Shoah : memoria, didattica e diritti, promosso dall’ l’Istituto Universitario per Mediatori linguistici “SSML INTERNAZIONALE” di Benevento.

La lectio è stata tenuta dal Prof. Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma che ha trattato il tema: “Memoria e identità”.

Mario Venezia,  Presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma dal luglio del 2015,  guarda con ottimismo ai prossimi impegni: “Sono numerosi gli appuntamenti, le progettualità in campo”.
Le attività della Fondazione si dipanano comunque lungo tutto il corso dell’anno, con il contributo attivo di professionisti e volontari.
Stiamo studiando la possibilità di tornare ad organizzare dei viaggi in presenza e di realizzare, visto il successo dei precedenti, un nuovo documentario”.

“Un altro versante strategico – ha sottolineato Veneziaè l’impegno di ricerca, anche nel segno della convenzione di cui siamo stati tra i firmatari con l’Università Sapienza”.

Mario Venezia, figlio di Shlomo Venezia, deportato ad Auschwitz-Birkenau, è un commercialista e docente di Economia d’azienda all’Università La Sapienza di Roma. Ha insegnato anche nell’ateneo del Salento e alla Luiss Guido Carli University. Ha promosso l’attivazione di uno sportello didattico delle scuole per far conoscere agli studenti gli orrori dello sterminio del popolo ebraico.

“Il 2020 – ha spiegato Veneziaha rappresentato un’occasione di estrema crescita, tutte le attività sono state ampliate e rimodulate in versione online. Significativo, in particolare, l’impatto della didattica a distanza, che ha coinvolto decine di istituti in tutta Italia e oltre quattro mila studenti. I giovani sono il futuro, una popolazione privilegiata che vuole essere formata e informata su ciò che è accaduto, conoscerne i dettagli, le date, i racconti dei testimoni che hanno costruito con impegno una memoria storica collettiva. Oggi, a poco a poco, stanno scomparendo. Il nostro compito è portarne avanti l’esempio e la memoria”.

 

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